domenica 10 aprile 2016

E se ci chiedessimo tutti cosa vogliamo e cosa possiamo fare per noi e per l'Italia. Vogliamo abbandonarla definitivamente o combattere per riprendercela?

Signor Vaccaro, sono perfettamente in sintonia con quello che dice. Io dal mio piccolo punto di vista, a Parigi da quasi due anni, so che i numeri che lei ha dato sono solo la punta di un iceberg. So che gli italiani all'estero sono molti di più perchè molti non si registrano. Sono fuori dall'Italia anche da più di 20 anni e non ne vogliono più sentir parlare.Ritornano per rifare i documenti e trovare i parenti, ma la loro vita è ormai altrove perchè l'Italia non migliora con il tempo. Oggi sembra una Bella Addormentata che dorme da più di 150 anni. Non si capisce sotto quale incantesimo si trovi. La cosa che trovo curiosa sono i nuovi italiani all'estero che non si sono ancora arresi, io faccio parte di questi. Non si sono arresi, ma soffrono di n'inquietante dissociazione cognitiva: sono italiani all'estero, non desiderano più avere rapporti con l'Italia, ma vivono in paesi che non sono i loro. Cercano con pazienza e dolore di trovare un posto nel mondo. Sono consapevoli che non torneranno più come i loro padri, ma allo stesso tempo le nuove tecnologie fanno sentire l'Italia e gli italiani ancora vicini. Ci scambiamo opinioni, consigli, critiche alla politica, ma siamo prigionieri di una sindrome da Impotenza Appresa che ci blocca nel "non possiamo fare nulla". Mi spiego: questi comitati nascono per riunirci e farci sentire vicini. Ok! vicini tra noi o vicini all'Italia? Desideriamo essere riconosciuti, ma giustamente se i soldi e i poteri di nominare i gestori vengono dall'Italia, una madre patria che ci ha rifiutati, a cosa servono se non a confermare la nostra impotenza? Oggi, io credo, sarebbe più sano che gli italiani all'estero si domandassero cosa realmente sono e cosa vogliono fare per il loro paese? Pensiamo di non appartenergli più? Pensiamo di ritornare? Perchè questo se accadesse, creerebbe un grande imbarazzo agli attuali politici che probabilmente contano sul fatto che non torneremo più e quindi ci daranno forse un contentino per tenerci fuori dai giochi. Dunque sarebbe meglio che facessimo una bella autoanalisi e ci chiedessimo tutti cosa vogliamo e cosa possiamo fare per noi e per l'Italia. Vogliamo abbandonarla definitivamente o combattere per riprendercela?

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